Maria Rita ha detto...
Sono stata gentilmente invitata dal nostro Quinef a visitare il suo blog.
Innanzitutto: grazie! Interessante e divertente, fa riflettere....e ricordare.
Mi è piaciuto il primo post che ho letto: come abbiamo fatto a sopravvivere?
Io personalmente sono una bambina degli anni sessanta e mi sono rispecchiata in quelle riflessioni: niente caschi con le bici, le strade deserte, eppure attraversate con il cuore in gola, bere dovunque capitasse, dividere la stessa bottiglia a canna.
Le cadute e le escoriazioni mai disinfettate. Eppure siamo vivi!
E poi mi sono venuti in mente i nostri giochi semplici.
Bastavano cinque noccioli di pesca, un gessetto per giocare a campana o a mondo, un fazzoletto per rubabandiera, una corda per saltare fino allo sfinimento.
E le nostre merende? Pane e olio, pane e zucchero, pane e pomodoro, magari una semplice frittata. Oggi i nostri ragazzi sarebbero imbarazzati senza le loro deleterie merendine industriali.
E ancora: il ghiacciolo, mica anemico come quelli di oggi, che costava 15 lire e il cremino che ne costava 25. Erano i nostri premi bontà.
E, infine, mi è tornato in mente il tramonto di quei tempi.
Mentre la mamma preparava la cena io mi mettevo in finestra e gurdavo le rondini e le sentivo garrire...la colonna sonora della mia infanzia.
Grazie ancora Quin! Non ho avuto il tempo di leggere tutto tutto, però quello che ho letto mi ha dato forti emozioni e spunti di riflessione.
Credo che tornerò a trovarti.
Mimì
lunedì 9 giugno 2008
Un commento di metà maggio...che forse era da "post"
Pubblicato da
Manuela
alle
lunedì, giugno 09, 2008
Etichette: Pensieri
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