Caro papà,
da quando ci hai lasciato, mi sento senza una parte di me,quella legata ai nonni ,all' Egitto, al vostro parlarvi in arabo, agli odori di un tempo passato, fatto di appassionati racconti; una vita ricca di avvenimenti che mi faceva sognare e vivere come in una fiaba.
E' una brutta sensazione, perchè sono cresciuta in questa atmosfera e vorrei chiederti ancora tante cose…
Questo 15 Ottobre, giorno del mio compleanno, mi sono stupidamente chiesta come mai non avevo ancora ricevuto la tua telefonata nella quale mi intonavi " Tanti auguri a te….." ; mi manca il tuo immancabile buongiorno di ogni mattina e la tua buonanotte.…So che tu mi diresti: " Coraggio! Non piangere! La morte fa parte della vita! " Penso sempre al tuo sorriso, prima di lasciarci, mentre ci dicevi di avere Gesù alle tue spalle. So che hai voluto, una volta in più, rassicurarci dicendoci che non stava finendo tutto lì, alle 20.50, nella tua stanza da letto, ma che eri solo andato avanti, prima di noi. Ed è questo che mi tranquillizza, grazie papà!
In questi giorni mi tornano in mente tanti episodi...Di quando Paola ed io, al ritorno delle vacanze, avevamo trovato all'ingresso di casa, tutte le nostre bambole, in piedi, con le braccia aperte, mentre il registratore con la tua dolce voce, ci dava il benvenuto. E di quando, seduto su una sedia, passavi tutta la notte vicino al mio letto, cambiandomi i fazzolettini imbevuti di acqua e aceto , per fare scendere la febbre. E i temi d'Italiano? Dettavi, a noi e ai nostri figli lunghissime composizioni, sugli argomenti più diversi, dalla storia, alla politica, all'attualità….e quando scherzando ti chiedevamo scriviamo " in brutta "? Tu,un po' risentito rispondevi : " No, no, direttamente in bella,tanto è la stesura definitiva". Perché il tuo sogno era quello di diventare giornalista e, subito dopo la guerra avevi creato un tuo giornale ma poi a 23 anni hai deciso di sposarti e così hai riposto i sogni in un cassetto accettando un lavoro che ti permettesse di mettere su famiglia. Finalmente andando in pensione, hai ricominciato ad appuntare le tue riflessioni sui fogli bianchi che tanto ti affascinavano. E poi sei riuscito a comunicare con tante persone ,realizzando così il tuo sogno di scrivere, scrivere...
E' a queste persone che dico grazie, perché ti sono state vicine anche durante la malattia, perché hanno pregato per te mentre noi aspettavamo che uscissi dalla sala operatoria, perché hanno continuato a mandarti messaggi dolci ed incoraggianti anche quando tu, stanco, ascoltavi Manuela che ti leggeva la posta ma non avevi la forza di
rispondere.
Questo è l'Amore che c'è stato intorno a te, l'Amore che a volte pensiamo non esista più, un Amore grande, intenso che ci unisce tutti forte, forte in un grande abbraccio.
Ti siamo stati tutti vicini papà e tu, lucido, fino alla fine, te ne sei andato via, dolcemente, piano, piano, in punta dei piedi, così come eri solito entrare nella vita di tante persone.,
Mi manchi tanto, papà! Ti bacia forte la tua Irenina